Come può una semplice banana diventare l’oggetto della curiosità di milioni di acquirenti? Semplice: attraverso un bollino, un jingle ammiccante, e un testimonial inventato per l’occasione.
Chiquita è l’evidente testimonianza che un insieme di singoli elementi di branding – ben studiati e certamente distintivi- formano quell’immagine in grado di cambiare la storia di un prodotto tra i suoi competitor.
Non solo: il famoso bollino blu è stato protagonista di una serie di advertising cartoon e dall’azzeccatissimo sapore esotico, entrati in maniera preponderante nella storia della pubblicità. Percorriamone, quindi, la storia a ritroso, ripartendo dall’ultima riformulazione di concept della storica ADV datata… 2018!
Anche il 2018 del bollino porta la firma di Armando Testa
Notizia recentissima: come riporta Pubblicità Italia, il 23 aprile scorso è uscita la nuova campagna pubblicitaria Chiquita firmata dal colosso della pubblicità italiana.
L’inconfondibile jingle accompagna il concept di un prodotto “sano” e “buono”, e il bollino raccoglie questi due concetti a livello grafico, in un gioco di equilibrio, una vera e propria bilancia, tra i due vertici del frutto. Fino al payoff finale, “Chiquita è sempre la scelta migliore”, che accompagna alla conclusione con il claim storico “10 e lode”.
Una rivisitazione che resta nella zona di comfort del prodotto: stessi colori, stessi soggetti, stesse melodie, che confermano la storicità di una comunicazione di brand ormai universalmente riconosciuta… e riconoscibile.
2011 e 2015: tra Minions e sorrisi
Gialla, blu e solare: tratti in comune con i piccoli protagonisti di “Cattivissimo me”. Non solo: il brand del frutto più famoso al mondo, punta al cuore e all’allegria con una serie di video ADV dal titolo “Just smile”. Una serie di mini video che raccontano, attraverso un sapiente montaggio, il sorriso di tanti protagonisti: la banana più famosa al mondo è, ovviamente, la protagonista delle espressioni di gioia, in tutti i suoi elementi, bollino compreso. Il tutto accompagnato da un’ulteriore rivisitazione del jingle cantato dalla storica protagonista che porta il nome del brand. Il risultato? Un’ondata di allegria e di vicinanza a quella che è la quotidianità del consumatore.
Ma chi era Chiquita, in origine?
Chiquita, come può ricordare il tratto che raffigura la mitica ballerina caraibica, era un personaggio cartoon: una banana dal sapore e dalle vesti carioca protagonista di una serie di cartoni animati americani datati anni ’40. Il successo del personaggio fu tale che la United Fruit Corporation decise di adottarla come soluzione di identificazione del brand. E da lì nacque la leggenda.
Solo nel 1967 la banana danzerina lasciò vesti e cesto a una figura umanizzata, sensuale ma sempre riconducibile al prodotto.
Una costante, come abbiamo detto, è quella del jingle: rivisto, corretto, attualizzato, il suo sapore vintage e orecchiabile – quello delle Terry Twins, duo swing degli anni ’40 – è sempre rimasto invariato, nelle note e nel mood.
Proprio come i colori del brand che accompagnano il leggendario frutto da oltre 50 anni e sono elemento distintivo, d’altronde, di tutti i colossi commerciali d’oltreoceano.
E così, la storia di un brand riconoscibile e diventato, ormai, una figura retorica – metonimia e sinestesia, a pari merito di Scottex e Rimmel -. Il tutto, grazie a una comunicazione azzeccata, che si è storicamente fatta spazio nell’immaginario comune del consumatore. Trasformato sì, ma mai stravolto, per un popolo di seguaci dell’adv affezionati alle note esotiche che questo prodotto ha portato nella storia delle pubblicità.