Il branding è ciò che gli altri dicono di te, quando non sei nella stanza con loro
Una definizione decisamente chiara e accattivante, questa, e che è stata data da Jeff Bezos, foondatore e CEO di Amazon.com.
E sì, oggi parleremo di personal branding: una leva davvero forte in un mondo dove professioni creative e bisogno di creatività – ma anche di una gestione mirata, strategica e ordinata, delle attività di comunicazione – collimano sempre di più.
Il personal branding è un mix composto da regole di marketing – dalle 4 P (prodotto, prezzo, posizionamento, promozione) alle 6 C (cliente, costi, comunicazione, convenienza; ma anche contenuto e comunità) – il cui fine è promuovere l’identità delle singole persone, o delle aziende. In poche parole: ci sei, stai comunicando un valore forte, condivido quello che dici, quindi posso fidarmi. Probabilmente ti contatterò. E, il resto del gioco, è presto fatto.
Creare un proprio marchio personale, come freelance, agenzia o azienda, dando alla luce un proprio tono, un’immagine corredata e un monitorare il percepito del nostro marchio: tutto questo contribuisce a trovare quella voce giusta per spiccare tra la folla. Il passo successivo? Trovare il giusto megafono per farla arrivare a quanti più potenziali interessati possibile. Come sappiamo, ogni social network, contribuisce, seppur con meccanismi differenti, a indirizzare il nostro messaggio a quante più persone, ma ecco che LinkedIn lo fa in maniera più accurata.
Già: LinkedIn, un social network non comune che sfrutta le potenzialità degli strumenti digitali per creare un’esperienza di community lavorativa unica nel suo genere. Amato da stakeholders, CEO e recruiter, LinkedIn è decisamente uno strumento perfetto anche per la propria brand reputation.
Questo social business network è nato dalla geniale idea di Reid Hoffman, californiano laureato in Scienze del Comportamento, che ha deciso di mettere a frutto il suo sapere non nell’attività didattica, ma nel mondo dell’impresa. Dal 2005, anno di nascita del social, a oggi, di strada ne è stata battuta tanta: infatti, nell’aprile del 2017, questa piattaforma ha raggiunto i 500 milioni di iscritti, di cui 10 milioni in Italia. Pensato per le esigenze di chiunque abbia un’idea di business in mente, dà la possibilità a ogni iscritto di aprire un profilo privato, per esempio per i freelance o i consulenti, oppure aziendale, per chiunque abbia un team di lavoro e desideri presentarsi come tale. Dal copywriter, all’azienda edile che fabbrica gru: un brillante universo di connessioni, tutte utili le une alle altre. Forse la creatività non è la caratteristica fondante di questo social, ma siamo sicuri che una presenza curata su questa piattaforma sia davvero imprescindibile per personal e corporate branding.
Nota al lettore: usare termini inglesi, parlando di LinkedIn, è inevitabile. In questo post saremo un po’ più internazionali, ma ti promettiamo una carrellata delle sue potenzialità chiara e applicabile sin da subito.
LinkedIn, in poche parole: perché è utile.
In poche parole, ecco che LinkedIn è l’ideale per:
- sviluppare relazioni, con clienti potenziali e altri professionisti, all’interno di una rete attiva;
- monitorare la presenza e il percepito del tuo brand, personale o aziendale: basterà notare le interazioni con te, per avere un’idea dell’interesse generato dal tuo brand;
- presentare e far conoscere la tua attività in maniera curata.
Un social business network unico nel suo genere
Social, business: il nocciolo della questione. Questa è la definizione che il mondo intero dà a LinkedIn: non si tratta, quindi, uno spazio prettamente conversazionale, come potrebbe essere Facebook o Twitter. Di conseguenza, prestiamo attenzione a ciò che diciamo: misurare le parole, pesarle, e lavorare di efficacia è importante in questo social che ha fatto del lavoro e del branding la sua chiave di svolta. Sua, sì, ma anche dei milioni di utenti che lo usano quotidianamente per intessere una grande tela fatta di relazioni e progetti business.
Va da sé, quindi, che una delle componenti fondamentali del personal branding, e del personal branding su LinkedIn, stia proprio nel linguaggio che utilizziamo, il sentiero su cui scrivere la nostra storia di branding personale. Tono di voce, proposizione del vostro valore, argomenti trattati, scrittura attenta e puntuale della bio: tutto questo parla di noi, ed è necessario affinché anche gli altri lo facciano – e bene – quando non siamo nella stanza.
Com’è fatto LinkedIn per il personal branding: 110 caratteri per catturare l’attenzione
LinkedIn possiede una peculiare struttura a livelli attraverso cui possiamo posizionare le informazioni su di noi e sulla nostra attività, a partire dalla bio, l’intestazione: uno spazio dedicato al nostro nome, cognome, a foto o logo, e una descrizione concisa, di 110 caratteri, meno di un tweet, ma dettagliata legata all’attività che portiamo avanti.
Successivamente, LinkedIn ci dà la possibilità di inserire un abstract per spiegare al meglio, attraverso anche una chiamata all’azione, per catturare lo sguardo e l’attenzione di chi ci legge.
Pubblica, quindi, informazioni chiare, di valore, e punti di forza. Non solo: inserisci tutti i link che parlano di te: blog, altri canali social, fino al contatto mail e Skype. Dai un’idea a tutto tondo! Usa la possibilità di personalizzare l’URL del tuo profilo, e utilizza le keyword che ti descrivono al meglio.
Una serie di strumenti per il personal branding
Dai gruppi, alla messaggistica privata, fino a Pulse, LinkedIn mette a disposizione di ogni persona una serie di implementazioni perfette per una strategia a tutto tondo di personal brandng: possiamo creare contenuti, diffonderli nel nostro Pulse,una sorta di blog all’interno del circuito LinkedIn, inviarli ai contatti (senza fare spam!) attraverso la messaggistica privata, oppure parlarne nei gruppi a cui siamo iscritti. Diffondiamo la nostra voce, il nostro tono, e il nostro brand, creando risorse utili e chiare che possano essere un valore per gli altri.
Contenuto, diffusione, rafforzamento dell’immagine: non manca proprio nulla, fino alle conferme della proprie skills da parte dei nostri collegamenti, così importanti in tempi in cui valutazioni e recensioni fanno leva sulle azioni degli utenti!
LinkedIn, però, può essere soprattutto uno strumento human friendly capace di creare fiducia, sentimento immancabile all’interno del processo di costruzione non solo di relazioni, ma anche di un brand: l’emozionalità può essere espressa anche sul social business network più famoso al mondo. Come? Ricerca i contatti con cui hai collaborato in passato, dai loro una conferma delle competenze, scrivi un messaggio privato: un gesto che darà vita a un sentimento di gratificazione e che andrà a consolidare un rapporto!
Creare valore umano è davvero più semplice di quanto si pensi, ed è un’azione che si unisce a tutte quelle marketing oriented: questa cosa la amiamo particolarmente, ed ecco perché abbiamo deciso, oggi, di dedicare un po’ del nostro tempo e delle nostre parole per parlarti di questa piattaforma. Siamo sicuri che correrai a provarla: e, intanto che ci sei, perché non passi a trovarci sul nostro profilo aziendale?