Quando si parla di influencer marketing, spesso si tende a pensare a partnership fra brand e profili con milioni di follower. In realtà, un abbinamento tra un marchio e un influencer può essere vincente a prescindere dal numero di seguaci di quest’ultimo, anzi… In molti casi, le collaborazioni con creator dal seguito più ristretto possono rivelarsi più efficaci. Scopriamo come e perché in questo articolo!
Le diverse tipologie di influencer
Prima di partire, facciamo un breve riepilogo di come vengono comunemente classificati i profili degli influencer sulla base del loro seguito:
- Nano-influencer: da 1.000 a 10.000 follower
- Micro-influencer: da 10.000 a 100.000 follower
- Macro-influencer: da 100.000 a 1 milione di follower
- Mega-influencer: oltre 1 milione di follower
In questo caso ci concentreremo sui nano-influencer, anche se gran parte delle cose che diremo possono valere anche per i micro-influencer.
Perché collaborare con un nano-influencer?
Analizziamo, prima di tutto, i punti di forza dei nano-influencer nel rapporto con i propri follower, un aspetto fondamentale per i brand che intendono collaborare con questi profili. In particolare, rispetto a mega- e macro-influencer, notiamo che i creator con un seguito più ristretto possono contare su:
Maggiore engagement
I nano-influencer hanno un pubblico ristretto, ma altamente fidelizzato, coinvolto e interessato ai loro contenuti. Questo si traduce in un tasso di engagement (like, commenti, condivisioni) nettamente superiore rispetto a influencer più grandi. Inoltre, i nano-influencer sono più propensi a interagire direttamente con i propri follower, dando vita a community particolarmente solide e durature.
Maggiore autenticità
Se è vero che, in media, un influencer che sponsorizza un prodotto sui social può risultare più credibile e autentico di un personaggio del mondo dello spettacolo che fa da testimonial in uno spot televisivo, è altrettanto vero che non tutti gli influencer possono vantare lo stesso grado di autenticità nella percezione del pubblico. Infatti, se i macro- e mega-influencer sono considerati celebrità del web, i micro- e nano-influencer conservano una maggiore autenticità perché vengono visti come persone comuni, molto vicine ai loro follower. I loro contenuti sono quindi percepiti come più genuini rispetto a quelli dei creator più grandi, che possono apparire più distanti e impersonali nelle loro modalità comunicative. Come abbiamo già accennato, i nano-influencer tendono a interagire molto di più con i propri follower, costruendo con loro un rapporto più stretto, più personale e personalizzato, basato sulla fiducia. Inoltre, all’interno di una determinata nicchia, le voci di questi creator possono risultare particolarmente credibili, dunque autorevoli. L’azione combinata di tutte queste dinamiche fa sì che le sponsorizzazioni dei nano-influencer appaiano più spontanee, affidabili e persuasive agli occhi dei possibili acquirenti, con tutti i vantaggi che ne derivano.
Maggiore targetizzazione
I profili dei nano-influencer tendono a rivolgersi a settori specifici, che si tratti di ambiti lavorativi o di hobby, interessi e passioni che i creator condividono con il proprio pubblico. Una condivisione che, lo ribadiamo, contribuisce ad alimentare un legame stretto e profondo con i propri seguaci. Collaborare con un nano-influencer, quindi, permette ai brand di raggiungere un pubblico altamente profilato, attivo e interessato all’interno di una specifica nicchia di mercato. Al contrario, i macro- e mega-influencer, avendo un pubblico più generalista, non garantiscono una targettizzazione altrettanto precisa.
Le collaborazioni con i micro-influencer presentano, inoltre, diversi vantaggi pratici per i brand. Ecco i principali:
Costi inferiori, maggiori opportunità
I costi di collaborazione con i nano-influencer sono decisamente inferiori rispetto a quelli degli influencer più grandi. A livello strategico, il budget che si spenderebbe per la collaborazione con un singolo macro-influencer potrebbe essere ripartito in più collaborazioni con diversi nano-influencer. In questo modo, il brand potrebbe raggiungere un pubblico più ampio e diversificato, sperimentando l’impatto dello stesso prodotto su diverse frange di pubblico.
Maggiore flessibilità e longevità
Davanti alla prospettiva di una collaborazione, i nano-influencer sono generalmente disposti a mettersi in gioco e ad adattarsi alle esigenze dei brand più di quanto facciano gli influencer di maggiori dimensioni. Sono anche più propensi a coltivare partnership a lungo termine con uno o più brand.
Maggiore sperimentazione
Il ristretto bacino d’utenza dei nano-influencer può fornire un ulteriore vantaggio sul fronte della sperimentazione. Infatti, le collaborazioni con i creator più piccoli offrono ai brand la possibilità di testare la ricezione di nuovi prodotti in un contesto più ristretto prima di lanciarli su larga scala.
Una strategia vincente
All’interno di un sistema digitale dispersivo, dominato da influencer con milioni di follower, puntare su profili più piccoli può essere una scelta vincente. Se vengono selezionati e gestiti con la massima cura, i nano-influencer si rivelano essere partner di valore sia per i brand più grandi che per quelli più piccoli, che possono giovare di una soluzione vantaggiosa anche sul fronte economico.
Sicuramente, l’influencer marketing non ha solo a che fare con il numero di follower – una cifra che, comunque, conta sempre meno del tasso di interazione.
La cosa più importante, infatti, è individuare i “giusti” creator, in linea con i valori, le esigenze e gli obiettivi del brand. Per generare brand awareness, ad esempio, un mega-influencer può essere la scelta migliore. Se invece si desidera raggiungere un target specifico, allora puntare su influencer con numeri più contenuti potrebbe essere la soluzione più adatta.
L’ideale sarebbe coinvolgere creator con pubblici di diverse dimensioni all’interno di una stessa campagna: combinando queste diverse risorse in modo strategico, è possibile ottenere un risultato soddisfacente su più fronti.
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