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Social Media Marketing: conosci la tua audience

5 Ottobre 2021

Meglio pochi social, ma buoni. È diventato un luogo comune al pari de “Non esistono più le mezze stagioni”, ma – proprio per questo – è sempre valido e si basa su un solido fondo di verità: un brand non deve per forza essere presente su tutti i social network, soprattutto se non comprende le particolarità di ogni piattaforma e si limita a fare uno sterile copia-incolla di contenuti, come se Facebook fosse uguale a Twitter e via dicendo.

Per capire dove conviene essere presenti, bisogna conoscere i social, ma soprattutto chi li popola. Scopriamo insieme qual è il pubblico di riferimento dei 5 social più conosciuti!

Facebook

Nonostante qualche acciacco dovuto all’età, Facebook rimane il social network numero uno per numero di iscritti, con 2.7 miliardi di utenti mensili attivi a livello globale.
A differenza di quanto si pensa, Facebook non è l’equivalente di un ospizio “social”: la fascia d’età più coinvolta nel suo utilizzo è quella 25-34 anni, seguita da 18-24. Non è quindi propriamente vero il pensiero che Facebook abbia un pubblico più “avanti con l’età”.
In effetti, fra i social network analizzati, Facebook ha il target più trasversale a livello d’età (18-49 anni), coprendo ben tre generazioni (Generazione X, Millennials, Generazione Z). La sua audience è eterogenea anche per quanto riguarda generi sessuali, classi sociali e background scolastici e professionali.

Per questo motivo, Facebook si presta bene a qualunque tipo di business, dal negozio di quartiere alla multinazionale.
Le aziende possono sfruttare la piattaforma per comunicare in modo più diretto e “personale” con il proprio pubblico: infatti, Facebook è l’ideale per mantenere i contatti con il proprio “zoccolo duro” di clienti. Può essere più complesso, invece, raggiungerne di nuovi: i post di Facebook hanno generalmente un reach limitato, ed è difficile farsi notare in mezzo ad una valanga di altri contenuti pubblicati non solo da altre aziende di ogni tipo, ma anche da amici, familiari e conoscenti del potenziale cliente.

Instagram

Instagram è utilizzato principalmente da un pubblico di giovani adulti.
Il 90% degli utenti ha meno di 35 anni; la fascia d’età principale è quella dai 18 ai 29 anni, in prevalenza femminile. Su Instagram, come su TikTok e su Twitter, gli utenti sono più propensi a seguire persone che non conoscono di persona rispetto a Facebook: il feed si popola dunque di contenuti pubblicati da influencer e altri profili ritenuti interessanti.

Incentrandosi principalmente sulla componente visuale, Instagram è l’ideale per business che hanno a che fare con arte, ristorazione, viaggi, makeup e moda. Rispetto a Facebook, è più semplice ottenere nuovi follower in modo organico, anche grazie all’utilizzo di hashtag specifici.

TikTok

Come Instagram, TikTok è completamente volto all’aspetto visuale: in questo caso si tratta di brevissimi video, non di foto. L’audience è la più giovane fra tutti i social analizzati, dato che interessa soprattutto la fascia 16-24. I brand hanno cominciato ad essere presenti su TikTok solo da un paio d’anni: per produrre un contenuto che funzioni, occorre adottare una mentalità che si avvicini a quella dei creator digitali, cercando di “mimetizzarsi” fra gli influencer della piattaforma. Per questo motivo, spesso i brand collaborano con i “tiktoker” stessi.

LinkedIn

Avendo strettamente a che fare con il mondo del lavoro, non sorprende che LinkedIn abbia un pubblico adulto e professionalmente attivo: la fascia più presente è quella fra i 30 e i 49 anni, seguita da quella fra i 50 e i 64. Gli uomini sono in leggera maggioranza rispetto alle donne.

La piattaforma è l’ideale per generare nuovi contatti e condividere conoscenze all’interno del proprio settore di riferimento: per questo motivo, LinkedIn è il social più utilizzato in ambito industriale e B2B.
La natura della piattaforma permette alle aziende di agire all’interno della propria nicchia di business: la comunicazione risulta quindi meno “dispersiva” rispetto agli altri social analizzati, Facebook in primis.
I contenuti – soprattutto quelli di natura testuale – possono essere più approfonditi e specifici rispetto alla media delle altre piattaforme prese in considerazione.

Twitter

Twitter ha meno iscritti rispetto a Facebook e Instagram, ma conserva nicchie di “affezionati” che lo utilizzano con frequenza da oltre 10 anni.
Il target è mediamente giovane (under 30), con un grado d’istruzione più elevato rispetto a Facebook e Instagram.
Gli uomini sono in leggera maggioranza rispetto alle donne.

La comunicazione avviene prevalentemente fra persone che non si conoscono di persona. Gli utenti si esprimono su eventi in tempo reale, dai programmi televisivi all’attualità, con un particolare interesse per politica e temi sociali.
Twitter è il social su cui più facilmente si può subire una “gogna mediatica” a seguito di affermazioni controverse: gli utenti della piattaforma, infatti, sono particolarmente attenti, veloci e propensi a condannare un personaggio pubblico per una dichiarazione di natura razzista e/o sessista. Spesso è proprio Twitter a dare il via a scandali di questo tipo, che poi fanno il giro di tutti i social. La piattaforma è anche il luogo ideale in cui dare spazio all’arguzia: alcuni fra i contenuti più retwittati – e ricondivisi, sotto forma di screenshot, su altre piattaforme – sono di natura umoristica, spesso con una vena caustica, accentuata dall’esiguo numero di caratteri a disposizione.

Per un brand, quindi, Twitter costituisce un’occasione per esprimersi direttamente su eventi “in real time” e su argomenti in trending topic: si può scherzare, ma stando bene attenti a quello che si dice. Particolarmente importante è l’interazione con gli utenti, che rende Twitter uno dei social più utilizzati per il customer service dalle grandi aziende.

Vuoi sapere quali social utilizzare per il tuo brand?
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Filed Under: Facebook, Linkedin, Social Media, Twitter

“Solving fake news, for good”: Twitter e l’AI contro la cattiva comunicazione

26 Giugno 2019

“Solving fake news, for good”. Una frase che racchiude un intero mondo: quella dell’intelligenza artificiale applicata alla sconfitta delle fake news. Il pay-off è quello ideato da Fabula AI, giovanissima azienda start-up nata nel 2018 in Inghilterra ma che ha già stretto un importante patto salvifico con Twitter proprio in merito alla possibilità di intercettare le notizie non veritiere e le loro fonti di trasmissione fermandone e indagandone la diffusione. Una notizia, questa, che corre tra le fila del web dai primi giorni di questo caldo giugno e che annuncia una tecnologia apparentemente in grado di risollevare le sorti del social dell’uccellino blu, la cui crisi cronica di nuovi iscritti è stata decretata circa due anni fa come irreversibile. Ma oggi si apre un grande spiraglio: perché proprio Twitter diventa il protagonista di questo studio applicato? Perché questo social è il prediletto – per la sua brevità, e per la nutrita comunità che lo compone – di stampa, giornalisti, editori e case editrici. Ruoli e professioni che devono quotidianamente difendersi dalle fake news.

Machine graph learning contro le fake news

Precisamente in data 3 giugno, Twitter ha annunciato di aver acquistato questo format di Fabula AI una tecnologia chiamata “graph deep learning” in grado di identificare i contenuti non veritieri con precisione e profondità attraverso una tecnica che si basa sull’analisi qualitativa dei grandi numeri di dati: relazioni, connessioni, contenuti che circolano sul web e che vengono condivisi su Twitter.
Gli ingegneri di Fabula AI sono stati piuttosti scevri nella spiegazione dei vari step di cui si compone questa tecnologia di intelligenza artificiale, effettivamente troppo particolareggiati per chi non è ferrato in ingegneria informatica: quello che importa, è che la tecnica sviluppata dalla startup si concentra sul “come” avviene la diffusione della cattiva informazione anziché soffermarsi, come fa la maggior parte dei sistemi che combattono le fake news, sul contenuto stesso degli articoli.

Come funziona questa tecnologia?

Questa tecnologia si basa su una serie di algoritmi che sono letteralmente in grado di apprendere da giganteschi set di dati generati nel tempo dagli utenti sui social network. Fabula AI parte da un postulato: tutti i contenuti “fake” che diventano virali si diffondono con una velocità vorticosa rispetto alle notizie vere e non alterate. Inoltre, questo sistema analizza anche i meccanismi di condivisione: in questo modo si può intercettare l’argomento sul quale intervenire, poiché Fabula AI, infatti, ha paragonato la modalità di diffusione sui social e nel web dell’informazione errata come a un media come a una malattia si diffonde, cercandone una “cura” in grado di impedirne il dilagare.

“Migliorare la salubrità delle conversazioni” è l’altro punto su sui si sofferma il creatore di Fabula AI – società il cui co-fondatore è l’italiano Fabrizio Monti -. E così, dopo Google e Facebook, anche l’uccellino blu comincia il suo cammino virtuoso verso una comunicazione migliore e più veritiera. I risultati? Li vedremo tra qualche mese. E, infatti, Twitter ha annunciato che “l’acquisizione di Fabula AI aiuterà a sviluppare le nostre capacità interne di machine learning, grazie alle competenze del team di ingegneri e sviluppatori” che si stanno occupando di nutrire e far crescere questo portentoso sistema di intelligenza artificiale al servizio della comunicazione umana.

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Twitter Ads: parliamone!

6 Ottobre 2014

Sono partite le campagne pubblicitarie di Twitter: sono aperte e hanno costi accessibili a tutti

È quindi importante capire come le campagne funzionano e quali sono le possibilità di utilizzo. Prima di tutto è importante sottolinerare che fare pubblicità su Twitter senza avere una strategia di Social Media Marketing è abbastanza inutile. Le campagne di Twitter devono essere per forza collegate ad un account, a differenza di quelle di Facebook in cui è possibile creare una campagna che rimanda ad un sito web senza dover per forza collegarci insieme una pagina o un account (l’account serve per creare la campagna, ma non appare nella campagna).

Campagne Twitter Ads – Tipologie

Aumentare i followers
Il primo obiettivo che possiamo raggiungere con i Twitter Ads è l’aumento di followers. Questa è un tipo di campagna che viene fatta sull’utente. Per trovare le persone che più ci interessano, per trovare followers davvero interessati a seguire il nostro account, possiamo fare una profilazione utente.

  • Geolocalizzazione – Possiamo scegliere il nostro target sulla base della loro presenza geografica
  • Account similari al mio – Possiamo segnalare a Twitter che il nostro target è similare a quello di un altro account e quindi che il nostro annuncio appaia ai followers dell’altro account.
  • Interessi – In pratica è la risposta alla domanda “Di cosa parlo su Twitter?”

Se dovessi fare un ADS per aumentare i Followers di Siks Adv potrei pensare per esempio a cercare persone di Genova e dintorni che seguono Mashable e che sono interessati a temi come “Web”, “Grafica”, “Social Media”, “Marketing” e “Pubblicità”.
Twitter però mi da anche un’altra possibilità, posso lasciare quasi tutto nelle sue mani scegliendo l’opzione “Tailored Audience” che automaticamente mi trova l’audience più compatibile con il mio account. Posso scegliere la mia “Tailored audience” tra le persone che hanno avuto delle interazioni con il mio sito e posso scegliere comunque la geolocalizzazione del mio target.
Personalmente il primo sistema secondo me è tecnicamente più semplice ed è sotto il tuo controllo.

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Filed Under: News dal Web, Social Media, Twitter

I Mondiali sono Social

11 Giugno 2014

Ieri mattina abbiamo condiviso con voi un articolo di Repubblica, in cui veniva discusso il rapporto tra Mondiali e Social. Non è nulla che stupisce sinceramente. I grandi eventi live vengono commentati sui social, specialmente su Twitter, da anni.
Non è solo questo però. Twitter crea un nuovo punto di informazione che arriva direttamente dalla fonte. Gli atleti twittano, offrono spunti e prospettive, commentano, scherzano… Tutte le grandi testate giornalistiche hanno commentato lo sfogo di Giuseppe Rossi su Twitter dopo l’esclusione. E che dire di Ben Halloran, attaccante dell’Australia, che pubblica la foto del suo “compagno di stanza”, un grosso ragno. L’informazione passa da Twitter per mano degli stessi protagonisti. E Twitter sa che avrà un ruolo importante in questa “World Cup”, tanto da dedicare un video ufficiale all’evento, caricato su Youtube proprio ieri: Love Every Second.
Un paio di anni fa, in occasione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Londra 2012, avevamo fatto una mega-lista degli atleti italiani presenti su Twitter. Le due liste originariamente erano state create per Tumblr ed ebbero un certo seguito. Abbiamo quindi deciso di rifarlo.

Vi presentiamo i calciatori italiani del mondiale 2014 presenti su Twitter.

Portieri

  • Gianluigi Buffon – Il portiere dell’Italia campione del mondo è attivissimo sui Social. Nel suo profilo notizie e tanti RT ai suoi fan.
  • Salvatore Sirigu – Portiere in forze al Paris Saint Germain. È iscritto a Twitter, con tanto di profilo autenticato, ma l’ultimo aggiornamento risale al 2012 con un saluto all’indimenticabile Sic.
  • Mattia Perin – È giovane e quindi non stupisce che sappia usare bene il mezzo. E partire per il Brasile vale un selfie 😉

Difensori

  • Ignazio Abate – Il suo profilo è curato e molto aggiornato, ci sono diversi collegamenti tra Twitter e la pagina Facebook: la comunicazione di Abate è… “a tutto campo”.
  • Andrea Barzagli – Andrea Barzagli twitta meno di Buffon, suo compagno di squadra, ma i suoi tweeet sono offrono punti di vista molto personali.
  • Leonardo Bonucci – Non solo Twitter per Leo Bonucci: è attivissimo anche su Instagram
  • Giorgio Chiellini – Un sacco di RT nel profilo di Giorgio, ma davvero interessante da seguire tanto da meritarsi il premio “Social Revolution 2013” da parte del GT Master Club

Centrocampisti

  • Antonio Candreva – Sarà un profilo vero? Il dubbio c’è, considerando che ci sono solo due tweet all’attivo e sono dell’anno scorso.
  • Claudio Marchisio – I giocatori della Juve sono molto attivi su Twitter non c’è dubbio, ma a Marchisio, come a Bonucci, piace molto anche instagram
  • Andrea Pirlo – Pochi tweet sulla nazionale e sul mondiale, ma è comunque interessante da seguire, speriamo in nuove info

Attaccanti

  • Mario Balotelli – Il Super Mario nazionale condivide momenti calcistici e personali su Twitter. Anche se in realtà quasi tutti i suoi tweet sono generati da Instagram.
  • Alessio Cerci – Il profilo di Alessio Cerci non è autenticato, ma abbiamo pochissimi dubbi: il profilo è il suo.
  • Ciro Immobile – Scrive tanto, commenta e condivide molte foto della sua giovanissima (e adorabile) famiglia. Immobile è il futuro della nazionale

Su 23 convocati sono 13 i calciatori presenti su Twitter.
De Rossi, Motta, Verratti e Insigne hanno un account, ma sono account dubbiosi, probabilmente fasulli, quindi non l’abbiamo inseriti nella lista.
Un punto di vista interessante dai mondiali arriva anche da Carolina Marcialis, la moglie di Antonio Cassano, che è sempre stata molto attiva sul social da 140 dove discute con i fan e spegne sul nascere rumors e gossip.

E ora la parola a voi. Seguirete i mondiali commentandoli sui Social?

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