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Google Discover: la nuova app di Mr. G. sbarca in Italia

19 Giugno 2019

Google è un portento nel semplificare la vita, grazie alle sue app utili nell’organizzazione del tempo, delle attività – le famose task – e grazie anche a strumenti in grado di selezionare argomenti e notizie dai vari feed del web, non solo evitando di incappare nei depistaggi delle fake news (a proposito, hai letto il nostro articolo sul tema?) ma calibrando al meglio la tipologia del flusso informativo per una proposta di temi realmente in target con i nostri gusti, le nostre ricerche, le nostre necessità. E Google Discover è nato proprio per questo!

Google Discover: basta uno “swipe” per accedere!

Stanchi del solito feed? Google Discover lo sostituisce, anzi, apporta molto di più. Basta infatti fare “swipe” verso destra – nella schermata del tablet o dello smartphone con sistema operativo Android – dalla home di Google, e il gioco è fatto: si aprirà un feed personalizzabile, dove si potranno inserire gli interessi più in linea con noi, le nostre giornate, le nostre necessità. Infatti, i “tre pallini” presenti in alto, sulla destra, apriranno una funzione denominata “personalizza”: qui si potranno seguire tantissimi “argomenti” – ovvero i “topic” della versione anglosassone -, creando così una sorta di routine informativa che rappresenta un reale aiuto nella vita quotidiana.

Google Discover sembra fatto per la quotidianità:

Le nostre mattine sono davvero movimentate. Il tempo di un caffè e stiamo già aprendo le mail, controllando il tragitto da compiere, sbirciando alla task list delle cose da fare durante la giornata, cercando di ricordarci appuntamenti e riunioni. Google Discover viene in soccorso di ogni inguaribile persona multitasking: personalizzando l’app, infatti, possiamo scegliere di ottenere aggiornamenti in tempo reale sul meteo, sul livello di traffico, sulle news di politica, tech, economia, moda, il tutto tramite notifiche che arrivano da Google o dalle fonti autrici del contenuto, suddiviso in folder come “news”, “promemoria” o “tragitto giornaliero”. Mica male!

Google Discover e l’assistente virtuale:

Effettivamente, rimuginandoci un po’ su, viene da chiedersi per quale motivo Google abbia lanciato questa release nel 2018 in America, e solo nel 2019 in Italia , dal momento che Discover ha un funzionamento basato su feed, estremamente semplice e intuitivo.
Per farsi perdonare, però, Mr. G. ha collegato l’app all’assistente virtuale.
Infatti, Google Assistant – il grillo parlante di Google che, volendo, è persino in grado di prenotare un ristorante! – e scaricabile attraverso Google Home crea, interagendo con Discover, un’affidabile routine quotidiana: facendo “tap” su “aggiungi”, contraddistinto dal simbolo “+”, troverai il campo “il mio assistente…” e lì basterà aggiungere comando – un’azione, come la sveglia per esempio –  e l’orario di esecuzione. Non solo: puoi aggiungere anche contenuti multimediali come musica. Perfetto, quindi, per riprodurre la tua playlist preferita!

Google Discover è conversazione umana:

Discover può ottimizzare i contenuti? E – soprattutto – questi contenuti che io scelgo, possono divenire utili anche agli altri, in un meccanismo di hub? A questo risponde la guida di Search Console: “Il ranking dei contenuti in Discover dipende da un algoritmo che gestisce ciò che secondo Google un determinato utente potrebbe ritenere più interessante. Il ranking dei contenuti considera la corrispondenza tra i contenuti di un articolo e un argomento di interesse indicato dall’utente, pertanto non ci sono metodi che consentono di migliorare il ranking delle tue pagine, se non quello di pubblicare contenuti che ritieni possano interessare agli utenti.”

Quindi, un funzionamento human-friendly che si basa sull’informazione utile e tracciabile, rispettando le normative di Google News, e che ci permetterà di essere utili agli altri utenti dell’app all’insegna di comportamenti che premiano la qualità e l’ottimizzazione, non solo delle nostre giornate, ma del mondo web, sempre più votato a contenuti che rispondano alle necessità e ai bisogni delle persone.

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Sei pronto per il Mobilegeddon?

21 Aprile 2015

È arrivato il giorno che molti aspettavano da tempo. Oggi è il 21 Aprile. Da oggi avere un sito mobile-friendly è fattore di posizionamento.

Cosa significa in parole povere? Che i siti web che non sono responsive e che non hanno neanche una versione per smartphone perderanno posizioni nella ricerca. Questo cambiamento è legato alla ricerca da mobile, ma sono abbastanza certa che questi cambiamenti avranno un peso anche nella ricerca da desktop e da tablet. Di questa ultima novità avevamo parlato nel nostro ultimo post, ma il nostro prima post sull’importanza di un design mobile è del 2013. Già all’epoca Matt Cutts, capo dipartimento del Webspam team di Google, disse che era ora di pensare al design mobile. In questi anni ci sono stati diversi avvertimenti da parte di Google sull’argomento.

Pensare ad avere un design mobile-friendly (meglio ancora responsive) solo perché “lo dice Google” però dimostra una mentalità sbagliata. Il motivo per cui è necessario avere un sito che si legga bene anche da smartphone sono prima di tutto gli utenti. Uno studio di Audiweb aggiornato a Dicembre 2014 afferma che gli italiani che accedono ad internet da dispositivi mobile sono 17,3 milioni, quelli che accedono da computer sono invece 12,5. Sono dati che hanno un certo peso, siamo uno dei paesi che ha il più alto numero di possessori di smartphone, eppure in Italia sono troppi  i siti web che non sono pronti per il mobilegeddon.
E dire che è molto semplice

  • chi non ha un sito mobile-friendly sta già perdendo potenziali clienti, tutti quelli che navigano da smartphone
  • chi non ha un sito mobile-friendly sta già perdendo il suo posizionamento (utenti che entrano ed escono da un sito? Fattore che influisce il posizionamento. Tempo medio sul sito? Fattore che influisce sul posizionamento)

A questo punto quindi non ci sono più scuse. Ci vogliono siti adatti alla navigazione da smartphone. Te l’abbiamo detto più volte. Te lo chiedono i tuoi utenti. Te lo sta dicendo Google.

E tu? Sei pronto per il Mobilegeddon? Contattaci per il restyle responsive del tuo sito.

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Google e i problemi di usabilità sui dispositivi mobile

22 Gennaio 2015

Più di una volta abbiamo sottolineato l’importanza di avere un sito mobile-friendly. D’altra parte sono passati quasi otto anni dalla presentazione del primo iPhone ed è difficile ormai immaginare una vita senza smartphone. Ma non siamo solo noi a dire che avere un sito responsive (o quanto meno mobile-friendly) è d’obbligo. Adesso è Google a spingere il cambiamento. Non è esattamente una novità. Già due anni fa Matt Cutts diceva che era ora di pensare al mobile ed è da tempo che nelle lingue guida di Google si parla di siti responsive. Adesso Google si è fatto più insistente e sta mandando messaggi, tramite Webmaster Tools, ai chi non ha una versione mobile del proprio sito, spiegando loro come risolvere il problema.

Questa mossa di Google non deve stupire. Ciò che interessa al motore di ricerca è la soddisfazione dei suoi utenti. Un sito non navigabile da mobile crea un problema per il visitatore che naviga da Smartphone e questo è un problema per Google. È per questo che la SEO è sempre più User Experience ed è per questo che c’è da stare attenti ad eventuali penalizzazioni. Adesso Google sta già segnalando, a chi naviga da smartphone, quali sono i siti web mobile-friendly, ma in futuro chissà… potrebbe direttamente non mostrare i siti non-mobile. È una prospettiva probabile. Vale la pena correre il rischio? Non conviene fare un restyling al tuo sito?

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Google Play si presenta

29 Marzo 2012

Google Play si presenta con questo video.

(Via phibious )

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