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Programmazione Siti Web

UX Design, come mettere al centro l’utente

16 Luglio 2020

Su internet, qualche anno fa, girava una serie di meme che mostrava telecomandi fasciati con del nastro adesivo che lasciava scoperti solo i tasti fondamentali, ad esempio quelli per alzare e abbassare il volume o per andare avanti o indietro nei canali.

Le didascalie, che variavano da “There Grandma, I fixed it” (“Tieni nonna, l’ho riparato”) a “Helping grandma with the controller” (“Aiutando la nonna con il telecomando”) ironizzavano sulla difficoltà degli anziani di utilizzare strumenti complessi, di natura più o meno tecnologica, a causa del grande numero di tasti e funzioni disponibili.


Ux Design come mettere al centro l’utente

Ebbene, pur nel suo intento scherzoso, questo tipo di meme costituisce un ottimo esempio per comprendere l’importanza dell’UX Design e i suoi principi fondamentali.

Cos’è l’UX Design?

L’User Experience Design (in breve UX Design o UXD) è l’insieme dei processi volti a migliorare l’esperienza di fruizione dell’utente.

Spesso se ne parla in riferimento alla Web Usability e alla User Interface (UI), ovvero all’interfaccia utente di siti internet e applicazioni, ma il concetto di UX Design si estende a qualunque ambito preveda uno scambio di prodotti e servizi. 
Don Norman, padre della disciplina, la definisce infatti come la summa degli aspetti emozionali, psicologici e fisici che si verificano prima, durante e dopo l’interazione dell’utente con un prodotto o un servizio.

UX Design: i principi fondamentali

Secondo i principi alla base dell’UX Design, il prodotto o servizio confezionato deve essere:

  • Utile, cioè rispondere perfettamente al suo scopo. 
Un telecomando deve permettere di cambiare canale, alzare il volume e via dicendo.
  • Usabile, ossia deve essere utilizzato senza difficoltà dall’utente a cui il prodotto è rivolto.

In poche parole, dobbiamo chiederci cosa vuole fare l’utente con l’oggetto o il servizio in questione e come può farlo nel modo più semplice e veloce possibile.

Questa dev’essere la nostra priorità, qualsiasi altra scelta passa in secondo piano.
Facciamo un esempio: un brand di gioielleria vuole utilizzare caratteri molto piccoli nel proprio sito, perché ritiene siano più eleganti. Il suo target, però, è composto prevalentemente da over 60, che potrebbero non riuscire a leggere bene quello che c’è scritto.

In questo caso, l’UX Design prevale sulla volontà del brand, che dovrà optare per caratteri più grandi o cercare un giusto compromesso. In fondo, l’UXD può essere considerato come l’anello mancante tra i bisogni dell’azienda e quelli dell’utente.
L’aspetto grafico-estetico deve essere in linea con l’immagine del brand e i suoi obiettivi, ma ai più astrusi virtuosismi è sempre meglio preferire l’immediatezza, l’intuitività, anche l’essenzialità. 
Anche se è banale ribadirlo, la semplicità paga sempre, soprattutto quando si entra in relazione con l’utente finale.

In questo senso, un telecomando fasciato con del nastro adesivo non sarà gradevole esteticamente per chi lo realizza, ma l’escamotage si rivela comunque efficace per l’utente finale, in questo caso la “nonna”.

Come siamo arrivati a questo risultato?

Naturalmente attraverso una profonda conoscenza dell’utente che ci ha portato ad empatizzare con lui, a comprendere le sue necessità e a prevedere la sua reazione, agendo di conseguenza nel confezionare un prodotto a lui rivolto. Per questo motivo, un buon UX Designer ha conoscenze basilari di sociologia, psicologia e scienze cognitive ed effettua minuziose ricerche (interviste dirette, test di utilizzo, etc) per comprendere fino in fondo il comportamento dei suoi utenti di riferimento.

UX Design: oltre l’usabilità

Abbandoniamo l’esempio del telecomando per addentrarci su un altro aspetto, che va oltre l’usabilità del prodotto o del servizio.

I consumatori hanno aspettative di tipo pragmatico, ma vogliono anche che l’esperienza d’uso sia piacevole.
 Quando si parla di “esperienza d’uso”, non si intende solo “usabilità”, ma un insieme di pratiche volte a gratificare l’utente, che non possono prescindere da nozioni di graphic design, di marketing e di branding.

L’UX Design si basa su un aspetto visivo che non deve essere solo semplice e immediato, ma anche gradevole e accattivante agli occhi dell’utente, a partire dal giusto utilizzo e accostamento di colori e forme. Questi accorgimenti stilistici, a loro volta, contribuiscono all’efficacia comunicativa e all’usabilità, chiudendo il cerchio: lo vediamo nei siti internet, con l’utilizzo di colori e gerarchie visive che guidano gli utenti nella navigazione.
Ma le emozioni degli utenti, i loro valori e le loro motivazioni hanno pari importanza rispetto all’efficienza, all’efficacia e alla minima soddisfazione oggettiva, le tre metriche tradizionali dell’usabilità. E quindi l’UX Design si basa anche sulla creazione di contenuti di valore per l’utente, che puntino sulla sua interazione e sulla sua fidelizzazione: la piattaforma di streaming Spotify è maestra, in questo.

In definitiva, l’UX Design mette insieme diverse discipline e diversi concetti, ma l’obiettivo rimane uno: mettere al centro l’utente.

Vuoi sapere come farlo? 
Contattaci!

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Sei pronto per il Mobilegeddon?

21 Aprile 2015

È arrivato il giorno che molti aspettavano da tempo. Oggi è il 21 Aprile. Da oggi avere un sito mobile-friendly è fattore di posizionamento.

Cosa significa in parole povere? Che i siti web che non sono responsive e che non hanno neanche una versione per smartphone perderanno posizioni nella ricerca. Questo cambiamento è legato alla ricerca da mobile, ma sono abbastanza certa che questi cambiamenti avranno un peso anche nella ricerca da desktop e da tablet. Di questa ultima novità avevamo parlato nel nostro ultimo post, ma il nostro prima post sull’importanza di un design mobile è del 2013. Già all’epoca Matt Cutts, capo dipartimento del Webspam team di Google, disse che era ora di pensare al design mobile. In questi anni ci sono stati diversi avvertimenti da parte di Google sull’argomento.

Pensare ad avere un design mobile-friendly (meglio ancora responsive) solo perché “lo dice Google” però dimostra una mentalità sbagliata. Il motivo per cui è necessario avere un sito che si legga bene anche da smartphone sono prima di tutto gli utenti. Uno studio di Audiweb aggiornato a Dicembre 2014 afferma che gli italiani che accedono ad internet da dispositivi mobile sono 17,3 milioni, quelli che accedono da computer sono invece 12,5. Sono dati che hanno un certo peso, siamo uno dei paesi che ha il più alto numero di possessori di smartphone, eppure in Italia sono troppi  i siti web che non sono pronti per il mobilegeddon.
E dire che è molto semplice

  • chi non ha un sito mobile-friendly sta già perdendo potenziali clienti, tutti quelli che navigano da smartphone
  • chi non ha un sito mobile-friendly sta già perdendo il suo posizionamento (utenti che entrano ed escono da un sito? Fattore che influisce il posizionamento. Tempo medio sul sito? Fattore che influisce sul posizionamento)

A questo punto quindi non ci sono più scuse. Ci vogliono siti adatti alla navigazione da smartphone. Te l’abbiamo detto più volte. Te lo chiedono i tuoi utenti. Te lo sta dicendo Google.

E tu? Sei pronto per il Mobilegeddon? Contattaci per il restyle responsive del tuo sito.

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Novità sul Posizionamento e sui Siti Mobile

19 Marzo 2015

Qualche settimana fa Google Webmaster Tools ha iniziato a comunicarci che alcuni dei siti web non erano ottimizzati per dispositivi mobile. Inoltre è ormai qualche mese che, navigando da smartphone e tablet, Google segnala ai suoi utenti quali sono i siti mobile friendly. Era già da tempo però che avevamo notato che Google sembrava prediligere tra i suoi primi risultati i siti web che hanno una versione mobile. Il 26 Febbraio scorso sul blog ufficiale di Google è apparso un annuncio che comunica che dal 21 Aprile 2015 avere un design adatto ai dispositivi mobile sarà considerato ufficialmente un fattore di ranking, questo significa che i siti che non sono ottimizzati per smartphone saranno penalizzati e perderanno posti di posizionamento rispetto ai loro concorrenti mobile friendly.

Sarà un processo che toccherà la ricerca mobile, ma che probabilmente avrà conseguenze anche per la ricerca da computer e tablet. La SEO è sempre più strettamente collegata all’User Experience ed è importante ricordare che ad oggi in Italia vengono effettuate molte più ricerche utilizzando lo smartphone che da computer. Le connessioni quotidiane da device mobile sono il 77% contro il 60% del PC. Avere quindi un sito responsive non serve solo per la diretta conseguenza del nuovo aggiornamento Google, ma per fare in modo di migliorare l’esperienza di navigazione dell’utente in arrivo da diversi dispositivi.

Approfondimenti

  • Google e i problemi di usabilità sui dispositivi mobile
  • Il 2015 secondo noi
  • Perché il tuo business ha bisogno di un sito responsive

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Perchè il tuo Business ha bisogno di un sito Responsive

24 Novembre 2014

Nel 2007 è stato presentato l’iPhone. In appena 7 anni gli smartphone sono diventati parte integrante delle nostre vite, rivoluzionando anche il nostro modo di lavorare. A questo punto avere un sito responsive non è più consigliato, è necessario.

Responsive: non solo mobile

Un sito web responsive non è semplicemente un sito per dispositivi mobile. Un sito web responsive è un sito che si adatta ad ogni schermo, in questo modo il sito sarà ottimizzato per ogni tipo di smartphone, per ogni tablet e per ogni schermo. Negli anni infatti non si è solo allargato l’utilizzo degli smartphone, ma sono arrivati i tablet e i nostri computer hanno schermi di varie grandezze, si parte dai 19′ e si arriva ai 27′, senza contare le Smart-tv con connessione al web. Un sito responsive va bene per tutto.

Si vendono più smartphone che computer

Ad oggi si vendono più smartphone che computer. Sempre più persone utilizzano lo smartphone per navigare su internet. Il Mobile Commerce è in crescita. È il caso di pensarci, no? È una questione di user experience. Il tuo sito è navigabile per gli user mobile? Se non lo è potresti star perdendo clienti e potenziali clienti per concorrenti che già hanno un sito responsive.

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Progettare un sito web davvero accessibile

11 Settembre 2014

Ogni volta che costruisco un sito web ci sono alcune cose a cui è importante stare attenti. Bisogna considerare il design, creando una struttura pulita e funzionale.
Negli ultimi anni si è cominciato a parlare di siti web accessibili. La diffusione degli smartphone e dei tablet ha creato delle nuove esigenze. Non si possono ignorare gli utenti mobile. Siti web accessibili è diventato sinonimo di siti web responsive. Ma è una definizione che sta stretta. Un sito web accessibile è un sito web che tutti possono vedere, che tutti possono navigare con facilità e questo comprende anche le persone affette da disabilità.
Non è difficile programmare un sito web in modo che risulti accessibile anche per persone che hanno disabilità. Basta essere attenti ad alcune cose.

1. Gli alt delle immagini

Quando si parla dell’alt dell’immagine si intende “alternative text“, il Tag Alt fornisce un’informazione testuale ad elementi non testuali. In pratica l’alt è la descrizione di un’immagine. In questo caso si usa l’ALT per chi ha problemi alla vista e usa uno Screen Reader per navigare su internet. Ogni immagini con l’alta verrà letta.
In più usare l’ALT aiuta il posizionamento. Lo sapevate?

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