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I social di Treccani e la cultura dei meme

5 Febbraio 2020

L’enciclopedia dalla carta al web

La Treccani è stata la prima enciclopedia italiana: fondata il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani, costituisce una vera e propria istituzione culturale. A novantacinque anni dalla sua nascita, la sfida dello storico Istituto dell’Enciclopedia Italiana è quella di acquisire rilevanza nel panorama contemporaneo mantenendo intatta la propria autorevolezza. Come prevedibile, la cultura enciclopedica ha perso valore nell’era di Internet, diventando una risorsa estremamente accessibile a un pubblico ignaro del valore aggiunto che separa una voce della Treccani dal primo risultato che compare su Google. A partire dal 2009, la Treccani mette a disposizione i contenuti delle proprie enciclopedie online, gratuitamente: le visite arrivano, ma questo non basta per differenziarsi da Wikipedia, regina incontrastata del sapere condiviso.

E quindi, che si fa? Treccani, che non è mai stata refrattaria al cambiamento (ha debuttato online nel lontano 1996!), capisce di dover comunicare in modo diverso, e si mette in discussione ripartendo dal suo fulcro: il concetto di cultura. La rivoluzione di Treccani non sta solo nell’ampliare gli orizzonti di ciò che è ritenuto degno di un approfondimento enciclopedico, sfociando senza remore nella pop culture contemporanea, ma anche nell’adottare un nuovo linguaggio divulgativo, senza paura di addentrarsi negli oscuri meandri della internet culture. Ripartendo dai social network, la Treccani potrà distinguersi, rinverdire la sua identità e creare un nuovo valore aggiunto per i suoi lettori.

La strategia social di Treccani

L’offerta social di Treccani è piuttosto eterogenea: propone tutto ciò che ti aspetteresti da un’enciclopedia normale, ma stupisce con quello che non ti aspetteresti.
Quindi, se da un lato Treccani condivide articoli su storia, geografia e lingua italiana, dall’altro pubblica approfondite analisi di testi di artisti indie e trap nell’apprezzatissima rubrica “Le parole delle canzoni”, legata all’omonima playlist su Spotify, redatta dalla stessa Treccani. In questa profonda commistione fra cultura tradizionale (“alta”) e cultura popolare (“bassa”), Treccani rimane sempre fedele a sé stessa: qualunque argomento viene trattato con la medesima serietà, come si addice ad una vera enciclopedia. E, come si addice ad un vero canale social, l’attenzione all’attualità è fondamentale.

Un esempio? Il 22 gennaio 2020, Treccani spiega etimologia e storia della parola “immunità” ricollegandosi al processo a Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti e al CoronaVirus, argomenti chiacchieratissimi proprio in quei giorni. Per spiegare significato e usi del termine “immunità” si rimanda a un link alla pagina (online) del loro dizionario, ciò che di più istituzionale possa esistere sulla faccia della Terra: eppure, con l’esca dell’attualità, riescono a fartela leggere. Non mancano poi riferimenti alla cultura pop e “nerd”, come testimoniano i post di Treccani su due aggettivi poco comuni, improvvisamente saliti alle cronache nel 2019: “ineluttabile”, pronunciato da Thanos in Avengers: Endgame, e “recalciltrante”, utilizzato nel criticatissimo doppiaggio Netflix di Neon Genesis Evangelion. Fra gli altri contenuti, Treccani propone citazioni e aforismi di personaggi famosi (un classico sempreverde) e omaggi a personaggi illustri di diversi ambiti ed epoche, da Sigmund Freud a Beyoncé. Il copywriting è sempre all’altezza: serio, ma mai serioso; brillante e mai noioso, si lancia spesso in riferimenti esilaranti alla contemporaneità. Fin qui tutto bene, insomma: è una comunicazione che risulta “giovane” senza cercare di imitare i giovani, il che è già un successo. Ma quello che ha destato l’attenzione di tutti non è solo che la Treccani sia riuscita ad intercettare un pubblico giovane e ‘smart’, ma che sia riuscita in un’impresa ancora più ardua: capire cosa sono i meme e, soprattutto, saperli creare e sfruttare per la propria comunicazione.

Ne parleremo nel nostro prossimo blog post, continuate a seguirci!

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Filed Under: Creatività, Social Media Tagged With: immagini, meme

8 immagini perfette per i Social

7 Maggio 2014

Sappiamo con assoluta certezza che i Social Media sono sempre più visual. Le immagini sono essenziali in una strategia di Social Media Marketing ben fatta. Che vogliate concentrare i vostri sforzi social su Twitter o Facebook, su Google+ o Tumblr, poco importa: immagini e fotografie sono importanti, perché catturano l’attenzione dei vostri utenti, perché aumentano le condivisioni, perché non è un caso che i social più in voga al momento siano Pinterest e Instagram.
Non tutte le immagini sono uguali e non tutte possono aver successo, la ricerca di SocialBakers.com sul rapporto tra pagine Facebook e immagini ci aveva fatto notare che le immagini di alta qualità avevano più condivisioni. Non è solo una questione di qualità però, ci sono caratteristiche che rendono un’immagine adatta ai social meglio di un’altra. Per questo ho deciso di fare una lista delle migliori immagini da condividere sui social per le aziende.

1. Dai un volto all’azienda: la fotografia del tuo team.

Una delle caratteristiche più importanti per un’azienda sui social è “essere umana”. Una foto dei dipendenti, del team a lavoro, è un ottimo modo per dare un volto all’azienda e al tempo stesso puoi dimostrare l’importanza del lavoro dei collaboratori.
Come fotografare il team? Vediamo…

  • Una foto spontanea funziona sempre. Condividete foto del team a lavoro.
  • Si può usare una foto per accompagnare la presentazione dei dipendenti. È perfetto per far capire chi siete e cosa fate.
  • Compleanni e occasioni speciali sono sempre un’ottima scusa per fare foto, anche se siete un’azienda.

2. Il riflettore sui tuoi fan

Invoglia i tuoi fan a condividere foto e video con te e falli diventare i protagonisti dei tuoi canali Social. Perché? Perché li state facendo sentire importanti e questo è un ottimo modo per fidelizzare i clienti.

3. È tempo di selfie

Il Tweet più condiviso di sempre è quello di Ellen. Il suo selfie “da oscar” ha strappato il primato al Tweet sulla rielezione di Obama. Nella Top-List delle canzoni in Italia su Spotify c’è “#selfie”, il cui video accumula sempre più visualizzazioni (al momento sono 95.311.484) e like su Youtube.
Non c’è dubbio: il 2014 è selfie.
Il Selfie è un trend, quindi è da sfruttare adesso. Tra qualche mese potrebbe non funzionare più. Molti brand in passato hanno sfruttato tendenze del web per aumentare la loro visibilità (es: gangnam style, il planking, l’harlem shake).
Edit del 7/10/2014 – Negli Stati Uniti è nato il movimento “Unselfie“. Che sia l’inizio della fine per questro trend?

4. Il dietro le quinte

Il dietro le quinte di un progetto, di un evento, della creazione di un prodotto è un ottimo modo per offrire ai propri utenti un punto di vista diverso dal solito, per farli sentire parte integrante del brand, per fornire loro anteprime e scatenare la loro curiosità.
Non abbiate paura di mostrare il backstage!

5. Le infografiche

Le infografiche, immagini che proiettono in forma visuale informazioni e dati, non passano mai di moda. Sono facilmente condivisibili e fantastiche per il brand awareness.

6. Immagini grafiche

Sullo stesso piano delle infografiche possiamo trovare le “immagine grafiche”, ovvero quelle che vengono create a tavolino per poter trasportare un concetto o una frase in maniera più visual possibile. E’ l’ideale per esportare concetti importanti come eventi, fiere o promozioni speciali.

7. Le foto dei tuoi prodotti

Un’immagine vale più di mille parole? Nel caso dei Social media sì. Le parole sono ovviamente importanti per andare nei dettagli, per la SEO, ma per creare interesse nei tuoi utenti ci vogliono le immagini: sono immediate e di sicuro effetto (a patto che siano di buona qualità: un’immagine mal fatta può risultare sciatta).

8. I video e i mini video

Alla fine cos’è un video se non un’immagine in movimento?
I video hanno molte caratteristiche positive, potrei dirvi, per esempio, quanto sono importanti i video per ottimizzazione e posizionamento, ma sarei fuori tema. Si capisce in fretta l’importanza del video se guardiamo i dati di Youtube, di Vine, di Vimeo (e DailyMotion) e di Instagram. Il video è un mezzo creativo e si può utilizzare per diversi scopi: presentare un’azienda, condividere informazioni, introduzione a nuovi prodotti… non ci sono limiti!

E ora a voi i commenti… quali sono le immagini che rendono meglio sui social media secondo voi?

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Filed Under: Social Media Tagged With: immagini, Social media, social media marketing

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